IL TUO CORPO: ISTRUZIONI PER L’USO

Con questo articolo non cercherò di convincervi che il Pilates sia la migliore forma di attivitá fisica che possiate praticare…sarebbe troppo scontato!
Cercherò invece di riflettere sul MODO in cui ci dedichiamo o NON ci dedichiamo all’attività fisica.
Per ciascuno di noi infatti, in base al periodo della propria vita, il movimento fisico puó assumere significati diversi ed assolvere a svariati bisogni, sopperire a certe carenze o fungere da potenziatore di benessere e vitalità.
Parto dal presupposto inconfutabile che come uomini, e appartenenti al regno animale, siamo stati “progettati” per muoverci e attraverso il movimento possiamo migliorare le nostre abilitá. Ho sempre creduto che nel corpo ci fosse una forma di intelligenza molto “pragmatica”, forse meno elaborata di quella cerebrale a cui viene subito da pensare, ma comunque in grado di risolvere numerosi problemi!
Ad esempio il corpo è in grado di guarire se stesso anche attraverso l’esercizio terapeutico!
Oggi, lo sappiamo tutti, viviamo una sedentarietá corporea che male si associa alla fervente attivitá cerebrale delle nostre svariate mansioni e impieghi.
Sono convinto che questa dissociazione tra incessante attivitá mentale e sedentarietà corporea a cui quasi tutti siamo soggetti, sia la prima causa di malessere (stress) del nostro corpo.
Il costante lavorìo mentale è subdolo, perchè tende a spossare anche il corpo, seppur in assenza di sforzo fisico.
Vi sará capitato di sentirvi esausti dopo una giornata di lavoro (o anche solo a metá giornata) e nonostante il forte impulso di accasciarvi sul divano abbiate cominciato un’attivitá fisica: la vostra sessione di allenamento o anche solo una mansione per voi piacevole come il giardinaggio, ad esempio. Mano a mano la mente cessa il suo costante lavoro e, senza sollecitazioni costanti, si calma e attraverso il movimento dei muscoli il corpo si scarica di tensione e questo ci riporta in una condizione di equilibrio.
Alla fine vi sentite pieni di energia!
Quando però lo stress si cronicizza e il nostro corpo non riesce a tornare in equilibrio, possono succedere due cose diametralmente opposte in apparenza, ma derivanti dalla stessa matrice:
1 – L’attivitá fisica diventa impossibile per la spossatezza costante e l’indebolimento della forza di volontá (il primo pensiero del risveglio è quello che venga sera il prima possibile).
2 – L’attivitá fisica diventa una dipendenza dalla quale ricavare un effimero senso di benessere momentaneo, che deve essere assolutamente ripristinato nei giorni stabiliti in maniera rigida, cascasse il mondo, giorni di festa e vacanze compresi…
Come riconoscere allora quando l’attività fisica è svolta in MODO SANO per noi?
Se vi accorgete di non poter fare a meno della vostra seduta o di non poter modificarne la durata/intensità, senza sensi di colpa…beh, forse dovreste rallentare un po’ e riconsiderare le motivazioni profonde che vi muovono all’esercizio fisico.
Quindi ecco il consiglio che mi sento di darvi:
approcciatevi al vostro corpo ogni volta come se fosse una scoperta, affinando le vostre sensazioni, e per migliorare la SENSIBILITÀ e cogliere le sfumature, è necessario applicare una INTENSITÀ MODERATA. Questo vi permetterà di avere continuitá, e la costanza è la chiave del progresso, soprattutto nelle pratiche corporee che oggi più che mai dovrebbero ricondurci all’ascolto di noi stessi, e questo non dipende da COSA stiamo facendo (jogging, tennis, yoga, pilates…) ma piuttosto da COME lo stiamo facendo.
Chiudo con una frase che ho letto nel libro degli aforismi quotidiani che tengo in studio:
L’EQUILIBRIO IN SÈ È IL BENE.